La palla ovale per vincere la disabilità
Annalisa, Antonella, Patrizia e Gloria hanno tra i 40 e i 50 anni, sono coinquiline negli appartamenti di Ca’ Solare, la residenza per disabili di Fondazione I.R.P.E.A. in Via Raggio di Sole, e giocano a rugby. In campo ci sono anche Jenny, che vive in Comunità Raggio di Sole, e Max, ospite del centro diurno Santa Rosa all’Arcella, gestiti sempre da Fondazione I.R.P.E.A.
Tutti i mercoledì pomeriggio si allenano negli impianti del Roccia Rubano Rugby, poi cenano in Ca’ Solare.
Questo percorso di integrazione e autonomia avviene grazie al progetto di rugby INclusivo e INtegrato in-RUGBY, avviato da Fondazione I.R.P.E.A. in collaborazione con Roccia Rubano Rugby, oggi Patavium Rugby Union, sezione Rovinassi OLD Rugby.
Ora, l’obiettivo è formare una squadra integrata di giocatori di rugby e atleti con diversi gradi di disabilità secondo il modello Mixed Ability e finanziare la stagione sportiva in corso per quanto riguarda allenamenti, divise da gioco, utilizzo strutture, “terzi tempi” di aggregazione e socializzazione.
Il progetto pilota di Fondazione I.R.P.E.A. e Roccia Rubano Rugby ha già coinvolto negli allenamenti un gruppo di 15 persone con disabilità di età compresa tra i 22 e i 50 anni, afferenti a Fondazione IRPEA e ai servizi di integrazione dell’Ulss 6 Euganea.
Il commento del direttore di Fondazione I.R.P.E.A. Stefano Rizzo
Questo è un appello alla generosità dei padovani e delle aziende del territorio. Questo progetto può infatti consentire a delle persone con disabilità di praticare sport senza separazione in categorie differenti, mettendosi alla prova nel confronto con gli avversari, accettando regole, assumendo responsabilità e prendendo decisioni, accettando i propri limiti e prendendo consapevolezza dei propri risultati: insomma, una grande opportunità di percorso di autonomia e di qualità di vita.
Le norme applicate, proprie del rugby, vengono intese fine a sé stesse nell’ottica di promozione del concetto di fair play, un modo di pensare lo sport come occasione di l’inclusione sociale attraverso l’interazione di giocatori con differenti gradi di disabilità e facilitatori che già praticano questo sport, con allenatori e volontari per formare e supportare gli atleti in campo.
L’obiettivo è proseguire l’esperienza con 2 allenamenti settimanali di 2 ore ed il momento conviviale di aggregazione del “terzo tempo”, ampliare il gruppo dei partecipanti, formare di 1 squadra integrata con 3 facilitatori, organizzare 4 eventi-partita con squadre di altri club locali di serie A e B, formare alcuni atleti per una futura partecipazione al campionato internazionale IMAS.